Macchina digitalizzata e integrata con la serie di nuovi azionamenti CMMT-AS e CMMT-ST Festo
Rem Automation è un’azienda toscana nata nel 2007 che si occupa di automazione in vari settori tra cui: Automotive, settori di apparati elettrici, pompe idrauliche, riduttori, serrature per automobili. La collaborazione con Festo, all’inizio scelto come fornitore di componenti pneumatici per poi estendersi anche alla parte elettrica, è nata nel 2007 insieme a Rem Automation e ha portato vantaggi sia per le tempistiche di progettazione sia per le performance: “abbiamo deciso di sfruttare le tecnologie Festo in quanto le loro soluzioni ci permettono di risparmiare tempo nell’applicazione, con performance ottimali per quello che è il nostro utilizzo” racconta Massimo Marconcini, titolare dell’azienda Rem Automation.
“È indubbia la qualità del prodotto e, inoltre, avere un unico fornitore consente di compattare i tempi di messa in funzione del sistema stesso, che abbiamo constatato riuscire a ridurre al minimo con i prodotti Festo”.
Il rapporto di fiducia che si è instaurato è sottolineato dal ruolo primario della consulenza, che parte dalla scelta delle soluzioni in fase di progettazione meccanica. Marco Dottore, Application Sales Engineer - Electronic Light Assembly di Festo, ha seguito Rem Automation in tutte le fasi di scelta del prodotto, fino ad arrivare agli attuatori: “Si è trattato di un servizio a 360 gradi iniziato dalla progettazione – partita a settembre 2019 – e giunto alla messa in funzione, che partirà proprio in questo periodo”.Il mercato di Rem Automation è prettamente italiano, anche se si stanno affacciando su realtà estere, ma comunque pilotate da clienti italiani: “in questo caso specifico stiamo lavorando per un nuovo cliente, un’azienda australiana, che opera nel settore minerario. Quando abbiamo acquisito l’ordine non c’era un capitolato, quindi ci siamo rivolti direttamente a Festo”. La collaborazione con Festo è stata stretta sin dalla fase di progettazione, “si tratta del nostro principale fornitore, con il quale c’è un rapporto di grande fiducia. A livello di progetto si è visto subito il ritorno pratico, soprattutto in termini di messa in funzione, in quanto è sufficiente che il softwerista reintroduca i codici acquistati e il sistema si configura”.“Si tratta di una macchina abbastanza complessa dato che lavora prodotti di varie grandezze e forme - continua Marconcini -, quindi avevamo bisogno di una tecnologia in grado di adattarsi a lunghezze e diametri diversi. Per questo motivo abbiamo deciso di optare per sistemi elettrici al fine di ridurre la messa a punto”.
La macchina è stata anche digitalizzata dal punto di vista del Motion. L’automazione all’interno della macchina è per la maggior parte comandata da sistemi elettrici. Si è trattato di un grande lavoro di co-engineering tra Rem, Festo e il progettista esterno con cui collaborava il cliente, che ha portato al corretto dimensionamento di assi, motori e azionamenti Festo necessari per le varie applicazioni. Il tutto senza perdere d’occhio la necessità di sfruttare prodotti adeguati alle caratteristiche tecniche e fisiche richieste per la macchina, ossia dimensioni e performance.
Nella macchina troviamo anche integrata tutta la serie di nuovi azionamenti CMMT-AS e CMMT-ST, con un vantaggio notevole dal punto di vista della messa in servizio grazie alla nuova piattaforma di configurazione Automation Suite, che permette di sfruttare Profidrive.
Quest’ultimo, infatti, standardizza il codice PLC, permettendo di scegliere se utilizzare Sinapos o Oggetto Tecnologico per la configurazione dell’asse. “Inoltre stiamo lavorando con l’integrazione del modulo CPX-AP-I partendo dalla parte dell’isola robotica, e si spera ovviamente di estenderla anche al resto della linea”, racconta Marconcini facendo riferimento all’isola su cui opera un robot antropomorfo centrale che sposta diversi pezzi.
A questa si aggiungono due banchi principali, gemelli, per una questione di riduzione dei tempi di lavoro e raddoppio della produzione. Su entrambi i banchi si svolgono i primi step, dei pianteggi, che dovendo lavorare su più lunghezze comportano dei cambi formati. Mentre nei successivi step c’è anche una marcatura laser e un test di rotazione: “l’isola produce rulli per nastri per il settore minerario, ed è quindi fondamentale fare i dovuti test”, spiega Marconcini, “se uno di questi due rulli si dovesse bloccare, creerebbe dei danni non indifferenti. Ed è questo il motivo per cui sono stati scelti i sistemi Motion di Festo, per permettere la massima flessibilità e sicurezza operativa”.